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4 ago 2018

Recensione: ME LA SONO ANDATA A CERCARE di Tommy Dibari







Titolo; Me la sono andata a cercare
Autore: Tommy Dibari
Genere: narrativa contemporanea
Editore: Cairo Publishing
Formato: cartaceo ed ebook
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Sinossi:
Quando Tommy trova il coraggio di dire a suo padre che vorrebbe diventare scrittore e chissà, magari, insegnare ad altri l'amore per la scrittura, si sente rispondere un laconico: «Tipasserà!». Manco fosse una malattia esantematica. Inizia da qui, in una Barletta bellissima e pettegola, il lungo cammino di un ragazzo verso la realizzazione del sogno di una vita. Sì, perché a Tommy, nel frattempo diventato uomo, la malattia non passa, anzi si aggrava, e lo spinge a inondare di richieste le scuole della sua regione. Finché un giorno, finalmente, il suo telefono squilla e lui si ritrova davanti a una classe di adolescenti, la prima di tante. Sa come provocarli, i ragazzi, come spiazzarli costringendoli ad aprirsi, abituati come sono a una scuola sempre più simile a un ospedale che respinge i malati e cura i sani. La scrittura creativa gli apre anche la porta verso mondi abitati da un'umanità fragile: il carcere, un centro di salute mentale, un ricovero per anziani, dove Tommy frequenta la sua personale scuola di vita. Incontra Pino, detto Pinuccia, che coltiva aspirazioni da vamp imprigionato in un corpo maschile, Peppe il bambino che vuole essere uno squalo, Gino che parla della morte in cambio di una caramella al limone e poi Michele, Pierluigi, Domenico, Carmine e Matteo che combattono i loro demoni con un rap: volti che non dimenticherà più, voci che lo accompagneranno per sempre.









Recensione:

Aspettavamo ansiosi l'arrivo delle macchine con il cambio automatico perché desiderosi di una guida più sicura, senza renderci conto,che ogni giorno, nelle nostra vita, usiamo spesso questo ‘strumento’ senza ovviamente farci caso.
Ciò accade ogni volta che peregriniamo nel nostro passato o programmiamo il futuro perdendo di vista il tempo che veramente ci interessa, il presente.
Il protagonista della nostra storia è Tommaso di Bari, che da adolescente, come tutti i suoi coetanei si impegnava  per  soddisfare le aspettative paterne non avendo il coraggio di prendere il comando della sua vita. Questa situazione va avanti a lungo, fin a quando, non capisce cosa vuole realmente fare da grande, guardando "L'attimo fuggente" di Peter Weir con il grande Robbin Williams. 
Il sogno è diventare un insegnante, e dimostrare al padre che questa sua scelta non è né un capriccio né una vocazione temporanea, ma la scelta definitiva della sua esisistenza.
Dalla visione di quel film e dalla sua decisione di guidare i giovani verso il futuro è passato del tempo; oggi Tommaso ha 26 anni e ha spedito curriculum per tutta la Puglia.
I suoi tentativi sembrano vani, ma si sa che la tenacia viene sempre premiata, perché nonostante l'italia in apparenza soffochi il nuovo, la capacità ed il talento per dare spazio ai favoritismi, sotto sotto c'è, in molti italiani, la voglia di cambiare. 
Un corso di scrittura creativa basato sulla creazione di sceneggiature, video e ogni tipo di narrativa che stimola idee, offerto dal Liceo classico Casardi di Barletta, è la giusta occasione per cambiare direzione e respirare una ventata di novità.
In questa scuola Tommaso incontrerà 22 personalità diverse tra loro, eppure capaci di creare insieme una meravigliosa sinfonia che scaturirà in una sceneggiatura che parla di suicidio, gesto estremo di un disagio  tipico dell'adolescenza. Orientarsi nel mondo che appare come una giungla costellata di pericoli quando si è in quella fase della vita intermedia, in cui l’infanzia è alle spalle e l’età adulta sembra una meta irraggiungibile, è davvero difficile e il desiderio di scappare da se stessi e dalla propria realtà è così forte che pensare ad un atto così definitivo e tragico, in certo casi sembra l’unica soluzione.  
La scuola è una palestra di vita, che deve aiutare i giovani e fornire loro gli strumenti di cui hanno bisogno per sopravvivere in questo mondo – foresta.
È bello intraprendere nuovi cammini ma non sempre è facile e così quando il corso di scrittura creativa viene bloccato, i ragazzi capiscono che a volte per realizzare i propri sogni non serve la rivoluzione,  ma l’astuzia. Nel caso specifico sarà necessario elaborare una strategia alternativa che sappia apparentemente soddisfare le regole, ma implicitamente graffiare, e spingere verso il cambiamento.
Tuttavia ciò che può sembrare una sconfitta, in realtà è una vittoria i cui frutti si raccolgono con il tempo perché il seme per diventare pianta ha bisogno di cure. E a dirla tutta non c’è sconfitta quando c’è coraggio; ed è proprio il coraggio che permetterà a Nino, un ragazzo allegro come il luna park, ma con una vita familiare difficile, fatta di violenze ad essere se stesso senza timori. L’aiuto e le parole del suo professore gli daranno la spinta giusta per raggiungere i suoi obiettivi.
L'insegnante è un po’ come "Marry Poppins" capace di aggiustare ciò che è rotto; di aiutare persone incomprese, di ricordare loro che i veri eroi non sono quelli dei fumetti o i famosi  Avengers, sono invece i sognatori tenaci che guardano con fiducia verso il domani. 

La missione di Tommaso è questa: volare di scuola in scuola e salvare ragazzi, bambini, adulti ed anziani, che hanno perso la direzione o che semplicemente non sanno ancora quale sia la loro.
Il nostro protagonista passa da un liceo, ad una scuola elementare, ad un carcere; si ferma in una casa di riposo ed infine in una casa di cura per malattie mentali; in ogni tappa porterà con sé sorriso, speranza, insegnamenti e positività, 



Il suo romanzo è reale, concreto, l’autore ha voglia di condividere le sue esperienze di vita con il lettore.

La trama è lineare, il ritmo mai lento, scontato o noioso;  raccontare la propria vita senza annoiare gli altri non è mai facile, Dibari scansa abilmente la noia e ci porta ad immergerci in un racconto vivido ed intenso.
Fatti veramente accaduti si mischiano a luoghi, persone e situazioni immaginate ed aiutano l'autore a raggiungere i suoi obiettivi: avvicinare i giovani alla figura dell'insegnante; troppe volte screditata della sua autorità  ed invece, in alcuni casi, il docente è un faro a cui indirizzare lo sguardo durante le frequenti tempeste adolescenziali. 
L’autore invita infine, tutti i lettori a seguire le proprie ispirazioni, se il destino ci dice che il nostro scopo è diventare ingegnere, medico, professore ecc…bisogna fidarsi di lui.
Consiglio il romanzo a tutti coloro che non hanno bisogno di un libro per staccare la spina, ma vogliono  compiere un viaggio interiore facendo l'autostop in compagnia di Tommaso di Bari. 
⭐⭐




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