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19 ago 2019

Recensione: IL RE DEGLI INGANNI di Simona Friio




Titolo: Il re degli inganni
Autore: Simona Friio
Genere: storico
Editore: Self publishing
Formato: cartaceo ed ebook









Sinossi:

Tra castelli e battaglie nel ducato di Milano una novizia senza famiglia e indomita si fa uomo per conquistare la libertà. Nei panni di un giovane acuto e intraprendente, tenta di ritagliarsi un posto nel mondo a spese di un cavaliere saldo e tetragono, con in mano un caldissimo cuore.


È il 1387 quando Alma della Casa di Pietà raggiunge la Val d’Ossola, lasciando l’abbazia dove, sotto mentite spoglie, ha appreso gli insegnamenti dei monaci di San Gallo. La sua ambizione è emanciparsi, riscattarsi da una condizione debole e umiliante perché le femmine non sono buone a niente, questo le dicevano le consorelle prima che fuggisse dal convento natio.
A Candoglia si presenta con lo stesso nome con il quale si è ritagliata un posto alla scuola dell’abate Remigius, Goffredo, ed è in cerca di un impiego. 
La cava nei pressi del monte Orfano si dice che dia lavoro a molti. A Milano si sta costruendo la cattedrale dei Visconti e tanta operosità sembra fatta proprio al caso suo. Il Maestro di pietra, Rodolfo Della Terra, accetta di arruolarla nella squadra, ma le affida mansioni leggere. Si è accorto subito del suo fisico da signorino…
Alma, affascinata dalla vita in cava, entusiasta della vita in generale al di fuori di un convento, si lascia stregare dalla quotidianità di una realtà rurale fatta di cose semplici. Impara ad apprezzare le persone e le loro debolezze. Tocca con mano la sofferenza e il dolore, quando la peste arriverà a mietere centinaia di vittime. C’è una cosa, però, che ostacola il suo desiderio di emancipazione: i sentimenti che nutre verso Rodolfo Della Terra… Ed è sotto il peso di quel segreto che Alma lascia Candoglia e approda a Milano, la città per eccellenza, il regno dei Visconti. 
A causa di un equivoco, però, è imprigionata nella fortezza, dove conosce Francesco Novello detto il Carrarese, erede della Signoria di Padova. Nonostante le condizioni e l’avversa circostanza della prigionia, fanno conoscenza. Escogitano un piano ed evadono, ma lei è costretta a rivelargli la propria identità.
Il clima che si respira è foriero di sventura. La minaccia di un’altra guerra per la conquista dei territori è alle porte e la questione papale si riaccende: Avignone o Roma? Gli eserciti sono in marcia verso Alessandria. 
Rodolfo, con il suo piccolo esercito di picasass e contadini, si unisce alle milizie viscontee per combattere contro lo stesso Carrarese. E contro di lei... 





Recensione:
"... Aveva imparato che l'umiliazione peggiore non era abbassarsi a compiere atti degradanti, ma vivere un'esistenza senza spina dorsale. La paura l'aveva resa più forte, le innumerevoli volte in cui era caduta, più coraggiosa..."

La nostra protagonista è Alma, una trovatella abbandonata da neonata alla Casa di Pietà e cresciuta con amore e rigore dalle suore, insieme a tante altre fanciulle abbandonate come lei in fasce, o costrette dalle famiglie a vivere in convento e prendere i voti, proprio perché nate "femmine". 

Siamo in un contesto che pone la figura femminile in una situazione di netta inferiorità. 
Proprio per questo motivo Alma, ormai cresciuta, decide di rompere gli schemi, e con l'inganno, travestita da ragazzo, fuggirà dal convento e sarà accolta dai monaci dell'Abbazia di San Gallo con il nome di Goffredo.

Qui riceverà da Fratello Remigius istruzione e conoscenza, indispensabili per farsi strada in un mondo di soli uomini.
Ed è sempre sotto mentite spoglie che si presenterà alla Cava, a Candoglia per trovare un impiego, per riscattare cosi se stessa, e con lei tutte le donne in generale...
Qui incontrerà Rodolfo della Terra, Maestro di Pietra, che, affascinato da quel ragazzo così smilzo ma con idee grandiose e rivoluzionarie, lo prenderà a lavorare con lui.
C'è una cosa però che Alma non ha previsto...sotto gli abiti da uomo batte il cuore di una donna, e quella donna si innamorerà perdutamente di Rodolfo...
Non vi svelo di più perché questo è un romanzo da scoprire e assaporare pagina dopo pagina.

Simona Friio ci regala un affresco storico affascinante, coinvolgente ed emozionante che è un piccolo grande capolavoro.

Ho adorato questo romanzo per tanti motivi. 
Primo fra tutti per la ricostruzione storica accurata e precisa, impeccabili le descrizioni dell'autrice ricche di particolari e veritiere, vi sentirete parte integrante delle vicende narrate. 
Sarete letteralmente catapultati nella Milano dei Visconti del XIV secolo; parteciperete anche voi alla costruzione della bellissima Cattedrale; con fatica aiuterete i "picasass" ad estrarre il prezioso e raffinato marmo che la renderà unica in Italia.
L'introspezione psicologica dei personaggi è superlativa: vivrete con loro la passione, il dolore, la frustrazione, il desiderio di riscatto, la paura, la gioia, la speranza, la rinascita..
Non potrete staccarvi dalle pagine di questo romanzo ma nello stesso tempo vorrete centellinarlo per fare in modo che non finisca mai.

Alma, Rodolfo, Suor Costanza, Frate Remigius, Francesco Novello e soprattutto Gottifriedo e Marta lasceranno un segno indelebile nel vostro cuore.

"... Trattenne il fiato quando gli sembrò di intravedere un luccichio negli occhi di lei, come una minaccia di lacrime e sollievo al contempo.Quanto a lungo l'aveva amata senza sapere chi fosse in realtà. Quanto a lungo aveva rinnegato quell'amore? Come poteva un esserino tanto fragile rimescolargli il sangue nelle vene? 《Mia signora》 le disse con tutto il rispetto di cui fu capace. La vide esitare. All'improvviso quel timido bagliore scoppiò e le lacrime le bagnarono il viso. NON CI FU NIENTE DI PIÙ BELLO AL MONDO CHE ESSERE IL TESTIMONE DI UN TALE AMORE.." 


5 stelle



Recensione a cura di Paola