14 lug 2019

INTERVISTA: quattro chiacchiere tra amiche con Antonia Romagnoli


Buongiorno readers e buona domenica,
nuova intervista fresca fresca per voi.
Oggi facciamo quattro chiacchiere con Antonia Romagnoli, autrice di alcuni romanzi molto interessanti tra cui 'La dama in verde'
Iniziamo subito con le domande!!!



-Quando è perché hai iniziato a scrivere?
Scherzando rispondo sempre “quando ho preso in mano la penna per la prima volta”: con la scrittura è stato amore a prima vista, un amore duraturo, inoltre! Da piccola sognavo di fare la scrittrice e, anche se non si è realizzato il sogno di vivere della scrittura, oggi è la mia attività principale. Perché ho cominciato, e perché continuo a farlo? Perché fa parte di me, a volte mi accorgo persino di pensare in forma di scrittura!



-Che importanza hanno i social network e i book blogger per un'autrice?
Oggi, rispetto a quando ho cominciato a pubblicare credo che abbiano assunto moltissimo peso, soprattutto per far conoscere i piccoli e medi editori e per gli autori indipendenti. Le grandi editrici hanno canali diversi, distribuzione capillare anche in libreria… ma i social per farsi conoscere sono diventati fondamentali, così come i blog.



-Sei un'autrice che pubblica in self? Lo fai per scelta?
Sì, una scelta ponderata dopo varie esperienze editoriali che non mi hanno dato quello che volevo. Ho acquisito esperienze in editing, impaginazione, grafica in parallelo alla scrittura, alla fine mi sono accorta di essere in grado di fare da sola molte delle fasi di pubblicazione. Quello che mi manca è il sentire che qualcuno crede in me, la fiducia di un editore, ma non mi ci metto più a inviare schede e manoscritti.



-Qual è il primo romanzo che hai letto e il tuo libro del cuore?
Il primo romanzo credo sia stato “il libro di Bullerby” della Lindgren, la “mamma” di Pippi Calzelunghe. Un’autrice che ho amato moltissimo, nell’infanzia. Il libro del cuore resterà sempre la Storia Infinita. Ogni tanto ci penso. Ora non sono più Bastiano, ma Carlo Coriandoli, il rigattiere che custodisce il Libro. Più vecchia, ma non meno desiderosa di sognare.



-Hai un tuo motto o una frase particolare che ti aiuta nei momenti difficili?
“Sorridi, tossisci e vai avanti” e “se di una cosa puoi ridere fra qualche anno, puoi cominciare da subito”. Il brutto è quando nei fatti che accadono non trovo nulla di cui sorridere.



-3 pregi e 3 difetti che vuoi raccontarci di te.
Sono più brava a trovarmi difetti che pregi: questo magari è un pregio… così me ne mancano solo due! Diciannove anni di maternità e tre figli mi hanno insegnato a essere paziente. L’ironia.

Tre difetti: sono un’insicura cronica, di quelle pesanti, incapaci di prendere la decisione più semplice a partire dal gusto del gelato. Sono ansiosa e rompiscatole, di quelle che istigano all’omicidio! Infine,  scelgo la pigrizia. Se potessi, vivrei di pizza a domicilio, seduta sul divano.



-Progetti e novità.. è in arrivo un nuovo romanzo?
Ho molte idee, ben due storie in cantiere, ma ahimè sono bloccata con entrambe. Peccato, perché erano idee carine.



Parliamo dei tuoi romanzi

-Saga delle Ghost Ladies .. parlaci brevemente delle tre dame, La dama in grigio, La dama in bianco e la dama in verde. Che significato hanno nel periodo Regency e a quale sei più affezionata
Le dame fantasma sono nate facendo una contaminazione fra generi un po’ rischiosa: l’epoca Regency infatti non è ufficialmente età di spettri, che diventano di moda solo in epoca vittoriana. Per questo non ci sono medium: non esistevano ancora. I fantasmi, però sì, e per raccontarli mi sono basata sulla ghost story classica, non horror ma d’atmosfera, su leggende legati a luoghi reali e alle narrazioni del mitico Lord Halifax, che ha raccolto le esperienze di amici e conoscenti vissuti dalla fine del settecento in poi. Fra i tre, quello che amo di più è il secondo, La dama in Bianco. I due protagonisti sono i miei preferiti.



-In questi tre volumi della Saga troviamo diversi personaggi che sono presenti in tutti i romanzi. A Quale personaggio sei più legata e perché?
Le tre storie sono strutturate in modo indipendente, ma condividono i personaggi, che passano da secondari a protagonisti e viceversa. Lady Amelia è la mia cocca!!! Ha una profonda evoluzione ed è il personaggio chiave nelle tre storie. Nel primo, è grazie a lei che la comitiva si riunisce, nel secondo è protagonista e nel terzo è l’elemento d’unione fra le storie, è colei che comprende anche ciò che gli altri non sanno.



-Come ti è venuta l'idea di scrivere questa Saga?
Mi sono buttata a scrivere storico dopo molte letture e ricerche, ma ho voluto scrivere Regency a modo mio, inserendo qualche elemento soprannaturale. I fantasmi sono la mia seconda grande passione.



-Tu credi negli spiriti e nei fantasmi?
Ebbene sì!!! Sono credente e praticante, però sono anche convinta che alcune anime non lascino la terra, per tanti motivi, e che restino legate ai vivi e ai luoghi dove hanno vissuto. Spesso però gli spettri sono una sorta di impronta che i luoghi mantengono dopo fatti cruenti. Non anime, ma una sorta di ricordo impresso oltre il tempo.



-Spaziamo un po' sugli altri tuoi romanzi. Ho letto e mi è piaciuto tantissimo il 'Libertino di Hidden Brook'.
Ci racconti brevemente la trama?
Una coppia di coniugi serena e felice si trova in un grosso guaio: la sorella di lei, una peste, viene cacciata dal collegio e mandata dalla famiglia come sua ospite; il fratello di lui, libertino, arriva nello stesso momento per trascorrere la convalescenza nella stessa dimora. Da qui in poi, non ci sarà più pace per nessuno, perché la vivace signorina e il giovanotto si metteranno in diversi pasticci.



-Antologie ispirate a Jane Austen 
Come vi è venuta l'idea di scrivere a tante mani queste fantastiche antologie?
Credo che sia stato un colpo di sole o una temporanea incapacità di intendere e di volere!!! Un lavoro molto impegnativo, ma davvero stimolante. L’idea è nata per caso, quasi incredibile che siamo riusciti a metterne insieme due. Il sogno è scriverne una per ogni romanzo di Jane Austen.



-A chi dedichi i tuoi romanzi?
Alcuni li ho dedicati alla memoria di mia madre, che porto sempre nel cuore, e alla mia famiglia. Ma soprattutto, li dedico ai lettori che mi seguono, a cui spero sempre di riuscire a strappare un sorriso. Non voglio cambiare il mondo con quello che scrivo, ma mi piacerebbe cambiare il corso di una giornata no grazie a una pagina. Questo sarebbe grandissimo.




Grazie ad  Antonia per essere stata nostra ospite ed a Paola per aver realizzato l'intervista!
A presto readers.
Buona lettura