15 ott 2019

Recensione: BOSCO BIANCO di Diego Galdino









Titolo: Bosco bianco
Autore: Diego Galdino
Genere: contemporary romance
Editore: self publishing
Formato: ebook e cartaceo










Sinossi:
Nel suo testamento, la signora Chiara Pizzi lascia in eredità Bosco Bianco, una bellissima e storica tenuta affacciata sulla costiera amalfitana, a suo nipote Samuele Milleri, figlio di sua sorella e alla signorina Maia Antonini, figlia della sua più cara amica d'infanzia. Si racconta che a Bosco Bianco sia nascosto il diario segreto del leggendario scrittore americano Albert Grant. Proprio per questo motivo Andrea Razzi, ricco uomo d’affari, con velleità politiche, vuole entrarne in possesso a qualsiasi costo, tanto da acquistare da Samuele Milleri la sua metà di Bosco Bianco appena ereditata, approfittando dei suoi gravi problemi finanziari, per poi obbligare Giorgio Betti, il suo migliore e fascinoso agente immobiliare, a fingersi il nipote della vecchia proprietaria per cercare di convincere Maia Antonini a vendergli la sua parte della tenuta, anche a costo di farla innamorare di lui. Ma vivere a Bosco Bianco, seppur per pochissimo tempo, può cambiare il destino delle persone. Lo sapeva bene lo scrittore americano Albert Grant, che aveva fatto dell'amore la sua ragione di vita perchè come scritto alla fine del suo libro più famoso... "Per perdersi non serve un posto, basta una persona"




Recensione:

Se è vero che ci sono persone che si notano appena le mettiamo a fuoco da lontano, è anche vero che ce ne sono altre che sbucano all'improvviso dalla curva e potremmo definirle regali del destino.

E' estate, le ferie sono alle porte per tutti, ma non per Giorgio Betti e Maia Antonini, protagonisti di 'Bosco Bianco', ultimo imperdibile romanzo di Diego Galdino

Giorgio è un'agente immobiliare affascinante, di grande talento, divorziato e padre di due bellissime bambine impazienti di andare a Disneyland. 
Maia, invece, è un'ex giornalista d'assalto della Rai, attualmente scrittrice di successo di favole per bambini. Capelli biondi, corti e ricci, meravigliosi occhi verdi, una donna stupenda della quale è difficile non innamorarsi a primo sguardo vista anche la sua immensa dolcezza.

Eppure, Maia nasconde un passato doloroso, che le ha lasciato in ricordo un divorzio e una triste consapevolezza: non potrà mai avere figli.
Giorgio e Maia in apparenza sembrano opposti, ma il destino e le loro storie di vita mostrano il contrario.

Alla tenuta di Bosco Bianco di Chiara Pizzi, nella cittadina di Santa Maria, in quel piccolo lembo di costa tra Positano e Amalfi, il compito di svelare ai nostri protagonisti il loro destino.

La tenuta è un piccolo gioiello dell'architettura del diciottesimo secolo, che da sempre ruba il cuore dei turisti di passaggio ed anche il grande autore londinese Albert Grant, è affascinato da quel posto, anzi, pare, che abbia nascosto lì la sua ultima opera letteraria, che tutti vorrebbero ma nessuno riesce a trovare.

Il romanzo inizia con l'apertura del testamento di Chiara Pizzi; le ultime volontà della donna prevedono che i suoi averi vengano devoluti alla Chiesa di Santa Maria, ad esclusione della tenuta che invece, sarà divisa in due. 
Una parte sarà destinata a Samuele Milleri, suo nipote, l'altra invece andrà a Maia Antonini, figlia della sua amica di infanzia. Entrambi avranno gli stessi diritti e poteri sull'immobile pertanto, in caso di vendita a terzi l'altro venderà solo la sua parte.
Cosa faranno i due eredi di questa loro improvvisa e meravigliosa fortuna?

Ma soprattutto cosa si inventerà il destino per far incontrare Maia e Giorgio? A voi il piacere di scoprirlo leggendo.

Questo è il primo romanzo di Diego Galdino che leggo, avevo sentito solo meraviglie su di lui ma ahimè, le mie aspettative sono state un tantino deluse...non sono stata conquistata al 100% dalla storia.
Lo stile dell'autore è fluido, impattante e semplice, l' inizio della storia è lento, e nonostante l'originalità, il giusto pizzico di ironia, romanticismo e mistero non ha destato la mia curiosità come avrebbe dovuto, solo verso la fine mi sono sentita coinvolta e desiderosa di conoscere l'epilogo.

Ma nonostante questo mio parere che, ovviamente, è assolutamente personale, la storia è da leggere  per scoprire la penna di Galdino se ancora non l'avete fatto o per continuare a sostenere l'autore.

In conclusione, la domanda che vi pongo è questa: saprete resistere al fascino di 'Bosco Bianco'?
Ciò che mi porterò dietro di questo libro è un insegnamento importante :  un anno  ci offre  365 opportunità, ma l'amore vero una soltanto, il resto sono solo giorni.

4 stelle