14 lug 2020

Recensione: DOLCI E DISASTRI di Daniela Saviozzi








Titolo: Dolci e disastri
Autore: Daniela Saviozzi
Genere: romance
Editore: More Stories
Formato: ebook e cartaceo











Sinossi:
Alessia, giovane pasticciera pisana dalle grandi aspirazioni, odia solo due cose al mondo: gli uomini e gli aristocratici.
Mossa da un sacrosanto spirito di conservazione emotiva, li evita come la peste, fatta eccezione per l’amico del cuore e il saggio del quartiere.
Ma la vita si diverte a mischiare le carte, e Alessia dovrà fare un’eccezione se non vorrà perdere l’occasione di rivalsa più importante della sua vita. Certo, sarebbe tutto più semplice se non ci fossero i fratelli McManaman a disturbare i suoi progetti di odio totale.

Complici momenti imbarazzanti ed esilaranti, Alessia dovrà fare i conti con le proprie paure e desideri. Perchè anche l’amore ha la sua ricetta: servono tanti ingredienti diversi per un risultato perfetto. O per un perfetto disastro?


Recensione:
Il romanzo racconta la storia di Alessia, una pasticciera di trent'anni, pisana, che, a causa del divorzio dei suoi genitori, dovuto alla loro differenza di ceto d'origine (o almeno questo è il motivo che lei ha sempre creduto ne fosse la causa), si convince che gli uomini, soprattutto gli aristocratici come suo padre, non meritino più occasioni per ferirla. 

Nonostante ciò, nell'adolescenza si lascia rubare il cuore da Simone, il quale non si rivelerà di certo l'eccezione che confermi la regola. 

A trent'anni, Alessia riesce a fidarsi di un unico uomo: Danny, il suo migliore amico, spiantato in cerca del vero amore, la sua spalla, il suo stimolo alla vita grazie al quale, per altro, ha l'opportunità di giocare a tennis, il suo sport preferito, nel rinomato Club della zona, come avversaria dei signorotti che lo frequentano, spesso solo per combattere la noia e non per vera e propria passione per quello specifico sport.


Nell'attesa dell'arrivo di Danny sul Ponte di Mezzo, per uno di quei rari momenti di svago a cui l'amico la obbliga ogni tanto, il destino decide di dare prova della sua potenza ad Alessia, facendola scontrare con un uomo cupo e taciturno, che lei aggredisce immediatamente per avergli causato il volo del suo cellulare nell'Arno in seguito all'urto. 

La mancanza delle formali scuse per l'accaduto da parte di questo misterioso uomo la fa imbufalire, per fortuna interviene in sua difesa un bellissimo ragazzo, che cercherà di essere ricompensato per il suo gesto cercando di entrare nelle grazie della malcapitata. 
Da quell'incontro/scontro, la vita di Alessia cambierà inesorabilmente. 
Tutti i suoi valori e le sue convinzioni subiranno continui attacchi ed alcuni di essi potrebbero essere rivalutati. 

Il suo sempre più incontenibile interesse per un uomo dell'alta società, creerà una lotta interiore nella protagonista, una lotta contro quella corazza dietro la quale si era trincerata per anni. 
L'incontrollabile batticuore per l'uomo più sbagliato per lei, la condurrà alla totale confusione in sua presenza e, di conseguenza, al combinare mille disastri anche in quello che è sempre stato un vanto per lei: il suo lavoro. 

Andando oltre i tipici cliché della narrativa contemporanea, nella scrittura semplice e ritmata di Daniela Saviozzi possiamo apprezzare la dettagliata descrizione delle ambientazioni, grazie ai quadri proiettati dalle sue parole dei luoghi del racconto, dai quali si evince tutto l'amore per la sua terra d'origine. 

I personaggi sono ben caratterizzati, anche se avrei apprezzato una maggiore quantità di dialoghi a dispetto della narrazione, per permettere ad ognuno di essi di manifestare i propri pensieri, anziché quelli della protagonista nei loro confronti. 

L'assenza improvvisa da un certo punto della storia di Danny, e di Emma (altra grande amica di Alessia), punti cardine della sua vita che non ricompaiono più fino alla fine se non per qualche citazione, mi è un po' dispiaciuta. Avrei voluto conoscere anche le loro sorti nella conclusione
 dopo la trasformazione della loro cara amica. 
Pecca da non sottovalutare è il numero alto di refusi, che spesso disturbano la fluidità della lettura e che hanno ahimè abbassato il mio voto finale: un vero peccato, perché l'autrice scrive davvero bene, coinvolge e cattura con la sua ironia, e il canto di sentimenti che sfiorano l'animo di un po' tutti noi. 
Non mi lascia indifferente il messaggio racchiuso tra queste pagine, che l'autrice stessa ribadisce nei suoi ringraziamenti:
"Perché non esiste la perfezione in questo mondo. Non esistono pregiudizi che meritino di essere difesi. Non esistono apparenze che non possano essere ribaltate dalla realtà delle cose. Non esistono motivi davvero validi per chiudere la vita fuori." 

⭐⭐⭐ e 1,5 
Recensione a cura di Luna