Titolo: La donna del Greco
Autore: Macrina Mirti
Genere: rosa storico
Editore: Literary romance
Formato: ebook e cartaceo
Trama:
Mentre i Goti tentano di impossessarsi del corridoio bizantino, in modo da separare Ravenna dalle coste tirreniche, solo le donne sono rimaste a difendere la città assediata. Gli uomini validi sono partiti per la guerra... Intanto, un drappello di sei soldati bizantini, sfuggiti alla presa di Spoleto, entra in Perusia. Il loro capitano, Demetrio, è latore di terribili notizie… Lo scontro con la figlia del console, Flavia, è immediato. Ma tutto cambia quando lui la salva da un tentativo
Recensione:
Quando sono arrivata all'ultima pagina di questo romanzo ho pensato due cose:
1) spero ci sia a breve un seguito;
2) devo averlo anche in cartaceo.
Dire che mi è piaciuto è riduttivo.
Non avevo mai letto un romanzo ambientato in un epoca storica così particolare, cioè l'invasione dei Goti in Italia e il tramonto dell'impero Bizantino.
Vi confesso che, di solito, evito questi periodi in quanto anche a scuola non li amavo molto.
Ma questo romanzo è stato una sorpresa, letto per una collaborazione per il blog, divorato in un pomeriggio perché fantastico.
Flavia è la figlia del console della città di Perusia, una delle poche a non essere ancora invase da Goti, anche se stremata dalla guerra e senza più uomini su cui fare affidamento.
Un giorno, si presentano alle porte della città sei uomini, ciò che è rimasto di un gruppo mandato da Bisanzio, ben più ampio, diretto a Ravenna.
Non sono lì per aiutare la città, ma per riposare prima di continuare il viaggio, solo che il loro prefetto, il Greco Demetrio, promette di aiutare Perusia finché non arriveranno i rinforzi.
Nei giorni che trascorrono in città, Demetrio si interesserà alla bella Flavia, ma i tempi sono duri e il cuore della donna sembra non essere pronto a lasciar andare un passato che non potrà più tornare.
Accettare la corte di Demetrio non è semplice, anche perché l'animo dell'uomo non appare del tutto limpido, anzi l'uomo ha più di un segreto nascosto...
Di rosa storici ne ho davvero letti tanti, questo però è particolare.
La storia è molto incentrata sul dramma che sta vivendo la cittadina, l'autrice ci mostra, in modo crudo, drammatico e anche violento, una realtà difficile, ma che è realmente esistita.
La speranza in tanto buio è proprio la tenerezza romantica che avvolge Demetrio e Flavia, come un raggio di sole in mezzo alle tenebre, loro con battibecchi, dialoghi importanti e ad un certo punto anche teneri, addolciscono una storia che vuole mostrarci l'aggressività umana, le debolezze dell'uomo, la rassegnazione che porta la guerra, ma anche la perseveranza che alcuni popoli hanno avuto nel credere in se stessi.
La scrittura è molto attenta, ricercata ma mai pesante.
Le competenze storiche sono evidenti, ed ho apprezzato che siano stati messi in risalto varia argomenti come la posizione della donna nella società e, soprattutto, in quelle circostanze precise, dove, a conti fatti, sono proprio loro a mantenere la città in piedi visto che tutti gli uomini sono stati uccisi o ancora in guerra.
Altro aspetto che ho trovato interessante è il modo in cui è stato trattato l'argomento religioso, in un momento storico dove Dio sembra aver abbandonato la terra. Ho trovato che questo romanzo offra più di uno spunto di riflessione, e argomentazioni da approfondire, ma non vi svelo tutto, lascio a voi il gusto di scoprire.
Non so se ci sarà un seguito, ma credo di sì, sono tante le porte ancora aperte che hanno destato in me molta curiosità, spero di non dover aspettare molto.
4,5 stelle
Recensione a cura di Lina