Trama:
I robot di Matt Dixon suscitano immediata simpatia. Un sentimento di tenerezza si alterna al sorriso strappato, lo stupore alla famigliarità. Poi, un po’ alla volta, quella leggera impressione di ingenuità che trasmettono lascia il posto all’osservazione imposta da alcuni particolari. Dopo un po’ si intuisce che, nel complesso, quello che Dixon sembra mettere in scena sono dei classici archetipi e che spesso quei robottini… siamo noi. Età di lettura: da 6 anni.
Recensione:
Hola readers,
oggi vi tengo compagnia parlandovi di un libro particolare e bellissimo, totalmente illustrato e silente, cioè non contiene testo ma parla al lettore, esclusivamente, attraverso le immagini.
È diviso in sezioni che riportano titoli differenti strettamente collegati alle illustrazioni: c'è la sezione Turista, poi quella Ritratti, Esplorazioni, Solo e, a chiudere il tutto, la parte dedicata alle Comunicazioni.
🌹Ci troviamo in uno scenario post apocalittico, l'essere umano non esiste più e sono rimasti solo gli oggetti e i robots che si muovono in ambienti desolati, distrutti, in cui le macerie sono l'unica testimonianza rimasta dell'umanità.
🌹Il sentimento che aleggia su questo nuovo cosmo è la solitudine, che avvolge tutto e coinvolge anche i robots sempre raffigurati da soli, in montagna, in mare aperto, in boschi ricoperti da foglie cadute che potrebbero essere intese come la fine di qualcosa, come la caduta dell'uomo.
🌹Ma si può andare oltre questa interpretazione semplice ed immediata.
Il bravissimo illustratore Matt Dixon non raffigura solo qualcosa di fantastico e irreale ma, attraverso le differenti visioni della solitudine dei robots, ci fa pensare al nostro status di 'apocalisse'. Siamo circondati da oggetti, da mezzi di comunicazione, da canali che ci tengono in contatto eppure, siamo tutti, universalmente soli.
La solitudine ha già vinto, i nostri cuori sono desolati e chiusi e i singoli robottini, siamo noi avvolti nel nostro mondo silenzioso e vuoto.
🌹Un capolavoro in cui il potere delle immagini arriva dritto al cuore, non servono le parole o la narrazione, sono i colori, gli scenari, i silenzi a raccontare tutto, a descrivere una realtà che ci tocca da vicino e da cui, forse, possiamo ancora salvarci.
5 stelle
Emanuela