Titolo: Dimmi l'amore che cos'è
Autore: Cecile Bertod
Genere: romance
Editore: Leone Editore
Formato: ebook e cartaceo
Sinossi:
Mable Hope è a un passo dall'esaurimento nervoso: nota più per le sue apparizioni sui calendari universitari che per i suoi successi lavorativi, è alle prese con gli appuntamenti al buio organizzati da suo padre e con gli esami di fine anno. In più, c’è l’assegnazione del Premio Michael Moore di cui occuparsi. Un fondo destinato alla ricerca che verrà affidato alla facoltà che presenterà il progetto più interessante. Lei però se ne era completamente dimenticata e non ha neanche uno straccio di relazione da consegnare alla commissione. Così, per non rischiare di perdere la cattedra, prende dal cestino dei rifiuti un mucchio di vecchie lettere mai aperte e le porta in direzione, fingendo che siano sue. Si accorge troppo tardi, però, di aver proposto all’università di finanziare un’assurda ricerca sull’amore. È già convinta che la cacceranno, quando scopre che invece è proprio lei ad aver ricevuto i fondi della Michael Moore, battendo il responsabile del dipartimento di Fisica, l’insopportabile professor Gardner, che quell'anno era sicuro di vincere con la sua teoria sulle stringhe. Ora, Mable ha tre milioni di dollari per scoprire che cos’è l’amore, ma non ha la più pallida idea di come fare. Be’, da dove iniziare? Le serve qualcuno da far innamorare.
Recensione:
Cecile Bertod è sempre sorprendente. Un'autrice versatile che riesce a stupirmi ad ogni lettura. E anche questa volta non è stata da meno.
La storia ci introduce immediatamente nell'incasinatissima vita di Mable, professoressa e responsabile del dipartimento di Antropologia.
E' il giorno della riconferma delle nomine e lei si presenta al colloquio senza un argomento valido, se non una lettera ripescata dal mucchio finito nel cestino della carta straccia che la fa inorridire in quanto affronta un argomento per lei assurdo e irragionevole: scoprire cos'è l'amore.
Convinta di aver perso il lavoro e la credibilità è già pronta a fare le valige, ed invece non solo resta al suo posto ma le viene assegnato anche un premio importantissimo del valore di tre milioni di dollari che tutti sapevano dover andare al professor Stephen Gardner responsabile del dipartimento di fisica.
Questo è l'esatto momento in cui due persone diametralmente opposte, che si detestano e si disprezzano, vedono le loro strade congiungersi in un punto improbabile ed è l'apocalisse in terra.
Lei tutta istinto travolge lui solo mente.
Lui così razionale e composto scombussola il caos di lei.
Come andrà a finire?
Cecile Bertod ha dato vita a due personaggi fuori dal comune. Straordinari e unici.
Stephen è una via di mezzo tra Shaldon Cooper e Sherlok Holmes con l'aspetto di Chris Evans, compreso il meraviglioso fondo schiena 😂😂😂.
Non so se mi spiego: arrogante, sociopatico, egoista, egocentrico, amante degli scacchi ma capace di conquistarti con un solo sguardo.
Un uomo davvero detestabile che nasconde in realtà dei lati sorprendenti che forse nemmeno lui conosceva.
Mable invece si mostra frivola, incurante di ciò che la circonda, esasperante nel suo caos giornaliero fatto di bugie e cose lasciate a metà, quasi inadatta anche al ruolo che ricopre.
Eppure verrà fuori una personalità sorprendentemente complicata, molto di più di ciò che sembra.
Fragile? Sicuramente. Buona? Tantissimo. Non si può non adorarla nonostante tutti i pasticci che combina.
Ironia e sarcasmo sono il sale di questa storia. Tutti i personaggi sono ben costruiti, da quelli adorabili a quelli detestabili e credetemi ce ne sono un bel po'.
Cecile Bertod è sempre molto brava ad affrontare situazioni difficili, disagi familiari che sono molto più comuni e reali di ciò che si crede, in modo ironico e simpatico, tanto che si arriva alle ultime pagine arricchiti senza accorgersene.
La sua scrittura è accurata, sciolta e in modo molto naturale snocciola, uno dietro l'altro, concetti profondi vestiti in modo simpatico capaci di toccarti il cuore.
Davvero favolosa!!!
Ho amato le due schede all'inizio del romanzo. I suoi disegni sono sempre particolari danno un tocco in più alla storia introducendoci nel mood giusto che accompagnerà le avventure dei nostri amici e poi, a mio parere, i disegni rappresentano Cecile Bertod in tutto e per tutto.
Credo di essermi dilungata tanto, ma è un romanzo che mi ha conquistata, che ho letto in due giorni, in barba alle 500 pagine che non mi hanno spaventata.
Raramente lo dico ma questo è un chick lit con i fiocchi, da dieci e lode. Uno dei più belli letti negli ultimi anni. Brava Cecile, mi hai rubato il cuore ancora una volta.
5 stelle
Recensione a cura di Lina